L’area dell’azione è quella che ti fa passare da una situazione dove subisci il problema, alla situazione dove ti muovi verso la soluzione e torni ad essere protagonista della tua vita.

Passare all’azione vuol dire assumersi la responsabilità della propria vita, della propria felicità e auto-realizzazione. Vuol dire risvegliare il tuo potere personale di cambiare ciò che non ti piace, che non ti fa stare bene e che non ti soddisfa.

Il punto principale di questa area è individuare:

• ciò che hai fatto fino ad ora e non sta funzionando
• ciò che potresti iniziare a fare per portare un cambiamento minimo a quello che stai vivendo
• cosa ti impedisce di passare all’azione
• cosa ti provoca non fare niente
• se, nonostante tu sia passato all’azione, ma non stai realizzando il tuo obiettivo

Attivare il proprio potere personale vuol dire fondamentalmente iniziare a creare la propria realtà.

Ci sono due tipi di realtà:

• una realtà subita
• una realtà creata

Subisci la realtà, ovvero il malessere o disagio che stai vivendo pensi di non poterlo cambiare, oppure crei la realtà, ovvero passi all’azione e cambi la situazione in cui ti trovi?

Ciò che stai vivendo è il carburante per la tua trasformazione e realizzazione. Non è qualcosa da cui scappare o qualcosa che devi evitare, ma devi iniziare ad usarlo a tuo beneficio.

È solo grazie all’azione che il cambiamento ha inizio!

La parola autostima è talmente abusata oggigiorno che se ne è perso il significato reale. L’autostima non è qualcosa di esterno a noi di cui abbiamo bisogno per stare meglio. No! L’autostima, quella vera, è la capacità personale che ognuno di noi ha di auto-valutarsi. È il nostro giudice interiore che dialoga con noi.

Il giudice interiore è una parte della psiche molto importante ma diventa disfunzionale quando la sua voce parla in termini di rigidità, perfezionismo, giudizio negativo.
È disfunzionale quando il dialogo interiore che si attiva dentro di te ti porta a credere, per esempio, che non vai mai bene, che devi sempre migliorarti, che non ti puoi permettere l’errore. È quel personaggio interiore che, quando dà voce alle tue credenze limitanti, diventa svalutante.

Attenzione! Continuare a migliorarsi per realizzare o perseguire un ideale, un progetto, un intento va bene. Tutt’altra cosa è avere per se stessi parole di sdegno e di critica, volersi migliorare in continuazione senza un fine. Vuol dire che così come sei non vai mai bene.

Il punto principale di questa area è individuare:

• quanto riesci a valutare le tue capacità senza cadere nel giudizio svalutante
• come è la tua comunicazione interiore
• quanto riesci ad essere compassionevole/amorevole verso te stesso
• quante volte la tua voce interiore ha bloccato/sabotato una tua idea definendoti incapace di portarla avanti
• di chi è la voce con cui ti parla il tuo giudice interiore

La conseguenza principale di questa forma di comunicazione interiore disfunzionale è una profonda convinzione di non meritare ciò che hai raggiunto/realizzato, di non essere all’altezza e di non poter aspirare a desiderare altro per te. Più spazio gli si lascia, e più diventa un super-Io svalutante.