La sindrome dell’impostore: come riconoscerla e superarla
Se vuoi conoscere i tecnicismi e la storia di questo termine, ti lascio fare la ricerca su Wikipedia e sul web.
Io vado al dunque. La sindrome dell’impostore é quell’insieme di false credenze e convinzioni limitanti che ti stanno bloccando nel tuo divenire, nel raggiungere il successo personale e la realizzazione professionale che ti meriti e per la quale, magari, stai lavorando da tempo.
Se dentro di te rimbombano frasi del tipo “non sono in grado”, “non me lo merito”, “deve essere perfetto” vuol dire che stai vivendo la sindrome dell’impostore (s.d.i.).
Le conseguenze possono essere devastanti e dolorose: elevati livelli di ansia, paura irrazionale e angoscia, frustrazione fino ad arrivare alla depressione.
La tua vita di coppia ne risente con la presenza di un continuo nervosismo e incomprensioni tra le parti. Mancanza di entusiasmo e creatività ti fanno chiudere a riccio nell’attesa che qualcosa cambi. E, purtroppo, anche altre situazioni poco piacevoli.
Quindi direi che é il caso di fermarti un attimo e respirare. Oltre che continuare a leggere.
Da dove nascono queste convinzioni?
Si può parlare prevalentemente di autostima. Credere in sé stessi e nelle proprie capacità é un punto fondamentale per contrastare la s.d.i.
Una bassa autostima porta inevitabilmente a mettere in discussione ciò che si sta facendo e il fatto di meritarsi il successo personale. Vengono messi in discussione i propri talenti e il desiderio di manifestarli, come anche i risultati che a fatica si hanno raggiunto.
Ma può bastare un lavoro su di sé e aumentare l’autostima a disinnescare la s.d.i.?
NÌ. È sicuramente un buon punto di partenza. Ma lavorare sull’autostima non é sufficiente. E ti spiego perché.
La maggior parte delle volte, quella vocina che ti parla e ti mette in discussione, é la stessa vocina che hai sentito nella tua vita reale, principalmente nei primi anni di vita, diciamo fino ai 7-8 anni.
Ti parli come ti hanno parlato, fondamentalmente.
Quindi é per questo motivo che lavorare esclusivamente sulla tua autostima non é sufficiente.
Se l’ambiente in cui sei cresciuto non é stato supportivo, la voce attraverso la quale la tua s.d..i. ti parla, sarà non supportiva.
Se al contrario hai avuto un ambiente incoraggiante e supportivo, di conseguenza sarà molto più facile per te riuscire ad avere fiducia nelle tue azioni e nei tuoi progetti.
Un altro aspetto da prendere in considerazione é la paura.
Sì, dietro ogni difficoltà che apparentemente nasce da chissà quale anfratto della nostra mente, si nasconde sempre una paura.
E quindi anche dietro alla s.d.i. se ne nasconde una, se non mille.
È per questo motivo che non basta lavorare sulla propria autostima, anche se fondamentale. Perché se prima non diventi consapevole di quale paura si sta nutrendo il tuo disagio, non riuscirai effettivamente a superare il blocco che stai vivendo.
Quale paura potrebbe nascondersi dietro?
Te ne dico due che racchiudono a cascata molte altre:
- la paura del giudizio
- la paura del cambiamento
La paura del giudizio é primordiale perché nasce dalla necessità di appartenere a un gruppo, a un branco, per la nostra sopravvivenza. Se il gruppo non mi accetta più, io rischio la mia sopravvivenza. Ad oggi questa sopravvivenza si potrebbe chiamare bisogno di essere amati. Ergo, se mi espongo e dico/faccio delle cose che poi non vanno bene, io non ricevo più l’amore di cui ho bisogno per sopravvivere.
La paura del cambiamento é anch’essa primordiale perché ogni cambiamento porta con sé l’incognita del mistero, dell’ignoto, del non sapere cosa succede dopo e alla nostra mente non piace non sapere cosa succede dopo. Lei vuole avere il controllo e vuole sapere cosa succederà. Quando il risultato non é prevedibile la mente si agita e crea la resistenza al cambiamento.
Quindi siamo fregati? È impossibile liberarsi della s.d.i.?
No. È possibile, seguimi.
- CONSAPEVOLEZZA
👉 devi diventare consapevole che la s.d.i. non ti definisce. È presente, esiste, ma non é l’unica realtà possibile. Riconoscila come una parte di te che deve essere ascoltata e accolta. Quindi, quando senti quella vocina che ti dice determinate cose, fermati e chiediti “da dove nasce questa frase? Mi appartiene veramente? Cosa é venuta a dirmi?”. Crea spazio tra te e la voce. Diventa osservatore. E inizia un dialogo costruttivo.
- ONESTÀ
👉 implica l’essere sinceramente onesti con se stessi, ovvero riconoscere cosa si nasconde dietro alla s.d.i. che stai vivendo. Come ti dicevo, c’é sempre una paura dietro a un blocco. Riconoscere questa paura é il vero scopo. Riconoscila, affrontala e superala.
- COLLABORAZIONE
👉 una volta che hai riconosciuto la voce interiore sabotante, che hai riconosciuto e trasformato la tua paura principale che si nascondeva sotto, hai aumentato la tua autostima e l’entusiasmo per ciò che vuoi portare avanti, adesso e solo adesso la s.d.i. diventa tua alleata. Quando ti sentirai dire “così non é abbastanza” allora tu risponderai “forse hai ragione. Aspetta che leggo un altro articolo prima di scrivere il mio post”. Oppure risponderai “vero, non é abbastanza ma per adesso va bene così”.
La sindrome dell’impostore é una bellissima opportunità di crescita personale, di scoperta di sé per poter raggiungere quella destinazione che ancora non conosci.
A presto e buona scoperta di te!
Un abbraccio
Rosanna
Se quello che hai letto ti ha incuriosito e vuoi approfondire l’argomento, contattami via E-mail oppure su WhatsApp per fissare una consulenza.